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Argento

Argento

La parola ‘argento’ proviene dal greco antico argòs, aggettivo dal significato di ‘splendente’ o ‘brillante’, un chiaro riferimento alle qualità visivamente più caratteristiche di questo pregiato metallo prezioso.

A causa della sua particolare lucentezza, l’argento fu in diverse tradizioni antiche ritenuto una sostanza di derivazione lunare: si pensava infatti che traesse dall'astro notturno proprietà oltremondane di natura spirituale. Per questa ragione, ancor prima di divenire strumento di scambio commerciale, ebbe larga diffusione il suo utilizzo soprattutto nella realizzazione di oggetti e gioielli d’argento destinati ad un impiego ornamentale degli ambienti religiosi. La diffusione dell’argento è stata tale nel corso dei secoli da valergli inoltre un’intera branca dedicata alla sua produzione artistica: l’argenteria.
L’argento è un metallo tenero e resistente all’usura del tempo, fattori che ne rendono particolarmente semplice la lavorazione e che, dunque, hanno contribuito a determinarlo, unitamente all’oro, il metallo prezioso per antonomasia.
Proprio a causa di questa sua duttilità, esso non viene mai lavorato allo stato puro nella fabbricazione di gioielli d’argento, ma dev’essere allegato ad altri metalli per accrescerne la durezza e fusibilità.
Le leghe d’argento più frequentemente adoperate sono quelle contenenti il rame, grazie al quale è possibile influenzarne anche la colorazione finale: una tonalità biancastra è ottenibile fondendo quantità equivalenti di argento e rame, mentre aumentando la percentuale di quest’ultimo si otterrà una gradazione rosata e man mano sempre più rossastra. A tal proposito vale la pena citare l’argento sterling, o argento sterlina, una lega d’argento composta dal 92,5% di argento e il rimanente 7,5% di rame.
L’argento è spesso adottato anche nella produzione di leghe d’oro, largamente diffuse in oreficeria e con le quali è possibile la fabbricazione di gioielli di colori che variano dal giallo al bianco.
Sempre nell’ambito dell’oreficeria, trovano ampio impiego per la produzione di gioielli d’argento anche le leghe d’argento in unione con il platino.
Come per l’oro, la quantità d’argento puro contenuta in una lega è determinabile attraverso l’osservazione del titolo, impresso obbligatoriamente per legge, all’interno di un ovale, su ogni gioiello d’argento. Il titolo dell’argento dev’essere espresso in millesimi: 800, 835 e 925.

Oltre alla marchiatura, esistono diversi metodi per verificare l’autenticità dei propri gioielli d’argento: la metodologia più comune consiste nel verificare la carica magnetica dell’oggetto posseduto con una calamita. In quanto sostanza diamagnetica, qualsiasi segnale di attrazione magnetica è da considerarsi come indice di impurezza dell’argento.
La soluzione tuttavia più sicura per scampare l’eventualità di contraffazione, in caso di dubbi, rimane comunque l’analisi chimica a cui sottoporre i propri gioielli d’argento. In genere si tendono ad utilizzare acido nitrico o altre sostanze corrosive per valutare gli effetti dei suddetti sull’argento e verificarne la purezza.
Nel caso di gioielli d’argento autentici, è bene comunque tenere a mente alcune precauzioni di conservazione per preservare al meglio le proprietà estetiche dei suddetti. Sebbene infatti si tratti di un metallo piuttosto resistente, col trascorrere del tempo l’argento può tendere ad annerirsi per effetto dell’ossidazione, una reazione chimica dovuta alla prolungata esposizione all’ossigeno presente nell’aria. Si tratta di un processo graduale e del tutto naturale, reversibile tramite specifiche tecniche di pulitura, che è tuttavia possibile prevenire tramite alcuni semplici accorgimenti.
Oltre che all’ossigeno, l’argento si rivela particolarmente sensibile anche alla presenza di zolfo e a contatto con l’acqua. Per questa ragione è consigliabile non esporre i propri gioielli d’argento all’umidità ed evitare di farli entrare in contatto con l’acqua.
In generale, basterà riporre i propri gioielli d’argento all’interno di un portagioie o altro ambiente riparato per preservarne la tipica lucentezza che rende l’argento un metallo così apprezzato.