Inclusioni e purezza
Per quanto sia possibile effettuare una classificazione dei minerali in base alla specie di appartenenza, ogni gemma rappresenta un esemplare unico in natura.
Al di là dell’influenza che determinate particolarità, talvolta considerate imperfezioni, possono avere nella stima del suo valore commerciale, sono proprio inclusioni, macchie o incrinature a contribuire all'eccezionale irripetibilità di ogni singola gemma.
Tra gli elementi di unicità che contraddistinguono le gemme ricordiamo soprattutto le inclusioni. Si definisce inclusione ogni variazione o irregolarità presente nella struttura cristallina della gemma. Talvolta si tratta di minerali di dimensioni ridotte intrappolati all'interno della gemma stessa durante il processo di composizione nel sottosuolo; altre volte le inclusioni sono invece dovute a fratture interne o graffi presenti in superficie che tuttavia mantengono inalterato il livello di resistenza della gemma.
Le inclusioni non sono sempre visibili ad occhio nudo, pertanto a volte è necessario ricorrere a dispositivi ottici come microscopi o stereoscopi in grado di analizzare la struttura morfologica della gemma.
La purezza di una gemma viene generalmente valutata attraverso l’identificazione di inclusioni osservabili a 10 livelli di ingrandimento, ma è altresì possibile indagare ulteriori imperfezioni della gemma attraverso esami submicroscopici o addirittura cripto-microscopici, in grado di offrire immagini eccezionalmente dettagliate.
Una volta individuate le inclusioni presenti nella gemma, sarà possibile classificarle in: inclusioni proto-genetiche, inclusioni singenetiche ed inclusioni epigenetiche.
Le inclusioni proto-genetiche hanno origine precedente alla formazione della gemma, ma sono pur sempre associate all'evoluzione cristallina della roccia che la accoglie. Inclusioni simili possono infatti derivare da oscillazioni dei livelli di temperatura e pressione che influiscono sulla crescita della roccia, ma non su quella del cristallo.
Si definiscono inclusioni singenetiche invece le variazioni inaspettate avvenute in contemporanea al processo di formazione del cristallo. Tali inclusioni sono suddivisibili in:
- inclusioni liquide, costituite da soluzioni acquose informi o a goccia;
- inclusioni solide o solidificate, costituite da frammenti di cristalli imprigionati;
- inclusioni gassose.
Vi sono infine le inclusioni epigenetiche, la cui formazione scaturisce successivamente al completamento del processo di sviluppo del cristallo. Si tratta di inclusioni createsi a causa di reazioni avverse della gemma alla composizione chimica dell’inclusione stessa e sono anch'esse suddivisibili in liquide, solide o gassose. Tra quelle più diffuse vale la pena ricordare le fratture, in presenza di aria o liquidi, e le inclusioni cristalline.
Nella valutazione della purezza di una gemma è indispensabile prendere in considerazione la specie di appartenenza e le diverse condizioni naturali in cui avviene la sua formazione, in quanto costituiscono elementi determinanti nella formazione di vasta gamma di differenti inclusioni. Lo smeraldo, ad esempio, presenta numerosi inclusioni caratteristiche, come le sottili lamine di mica, una particolare tipologia di fillosilicato. O ancora rubini e zaffiri, tra le gemme maggiormente colpite dal fenomeno dell’asterismo, grazie alle cui inclusioni ricevono un suggestivo effetto ‘a stella’ sulla propria superficie.
In linea generale, è possibile affermare che il grado di purezza della gemma sia direttamente proporzionale al suo valore commerciale e che la presenza di inclusioni esercitano un’influenza sullo stesso in base all'interferenza generata con altre proprietà, quali brillantezza o fuoco.