Le perle
Il termine perla ha derivazione latina a partire dalla parola pernula, la quale stava ad indicare la coscia del maiale che, secondo gli antichi, rassomiglierebbe la forma della conchiglia che la contiene.
La perla si forma quando un piccolo corpo estraneo si introduce nei tessuti molli del mollusco, il quale per difendersi secerne una sostanza organica chiamata nacre. Il nacre si accumula sul corpo estraneo in milioni di strati dando origine alla perla.
Le perle naturali sono perle formatesi in modo spontaneo, il corpo estraneo entra in contatto spontaneamente con il mollusco e questo inizia la suddetta reazione di difesa.
Le perle coltivate, invece, si originano perché l'uomo introduce volontariamente un corpo estraneo, detto nucleo, all'interno del mollusco proprio per provocare la stessa naturale reazione che genererà la perla.
Nelle coltivazioni in ACQUA DI MARE, le ostriche vengono nucleate con precisione chirurgica, mediante l'inserimento di una piccola sferetta che a sua volta viene ricoperta con un pezzetto di mantello di un'altra ostrica donatrice.
Solitamente le ostriche usate per questo procedimento sono le "Akoya". Queste ostriche dopo la raccolta delle perle muoiono, invece le ostriche che producono le perle Tahiti o quelle australiane sono in grado di portare a compimento diversi cicli ed essendosi nel frattempo sviluppate riescono a produrre perle di maggiori dimensioni. Tuttavia dopo alcune perlazioni i perlicoltori lasciano riposare le ostriche perché possano riprodursi e favorire il ripopolamento dell'allevamento.
Nelle COLTIVAZIONI IN ACQUA DOLCE, i molluschi vengono innestati solo un con un pezzettini di mantello di un'ostrica donatrice, non viene inserito nessun nucleo. Il frammento viene innestato direttamente nel mantello e non nel gonade come accade nelle nucleazioni in acqua salata, questo permette di sfruttare entrambi i lati della valva e di ottenere da 24 a 32 perle per ogni ciclo di coltura.
L'utilizzo delle perle nella realizzazione di pezzi di gioielleria è attualmente largamente diffuso, sebbene non sia di origine recente. E' stato ideato inoltre un sistema di classificazione che definisce i parametri secondo cui è possibile valutare la qualità ed il valore di una perla; tra gli aspetti presi in considerazione, ricordiamo:
- Forma della perla
Una perla può presentarsi in forme piuttosto differenti: sferiche, ovali, a goccia, irregolari o a grano di riso. In quanto rinvenire una perla perfettamente tonda rappresenta un evento eccezionale, la sfericità della perla ha influenza diretta sul suo valore: quanto più una perla è rotonda, tanto più sarà alto il suo valore commerciale.
- Il colore
Le perle considerate più classiche sono le perle Akoya, il loro colore varia dal bianco-avorio, al color crema lieve e possono avere riflessi tendenti leggermente al grigio chiaro o al rosa. Valutazione a parte va fatta per le splendide perle tahitiane, prodotte dall'ostrica "dalle labbra nere", che si trova solo nell'arcipelago della Polinesia Francese. Il loro colore non è mai completamente nero, hanno tinte che spaziano dal grigio intenso, al color argento con bellissimi riflessi verde pavone.
Le perle australiane si possono invece trovare anche con intense sfumature dorate.
- Dimensioni della perla
L'unità di misura utilizzata nella determinazione delle dimensioni, ed in particolare del diametro, di una perla è il metro. Differenze minime nei millimetri costituenti il diametro di una perla rispetto ad un'altra possono determinare valutazioni sostanzialmente diverse del loro valore commerciale. Le dimensioni della perla variano molto in base alla zona di provenienza, le perle Akoya coltivate in Cina e Giappone possono raggiungere al massimo i 9- 9,5 millimetri di diametro, molto diverse sono invece le perle Australiane e le Tahitiane. Le perle australiane grazie alle grandi dimensioni dei molluschi e alle favorevoli condizioni dei mari, che si presentano con acque calde e ricche di plancton, possono raggiungere anche i 13 millimetri.
- Superficie della perla
La qualità della superficie della perla può essere valutata attraverso un'analisi delle macchie, dei bozzi o delle fratture che possono essere presenti sulla stessa. Una superficie liscia e uniforme è indice di maggior pregio della perla con cui si ha a che fare.
- Madreperla
La madreperla è la naturale sostanza cristallina rilasciata dal mollusco a scopo difensivo quando entra in contatto con sostanze percepite come estranee o pericolose. Nel caso specifico, si prende in considerazione soprattutto lo spessore della madreperla.
- Lustro della perla
Si definisce lustro della perla la lucentezza riflessa sulla sua superficie considerata in termini sia quantitativi che qualitativi.